Per la passeggiata ai ruderi della diga del Gleno è necessario raggiungere la frazione Pianezza, distante circa 3 km da Vilminore. Nei weekend di luglio e settembre e nella parte centrale del mese di agosto la strada per raggiungere la frazione sarà chiusa al pubblico ed è possibile quindi usufruire del servizio bus navetta. Una volta raggiunta Pianezza, bisogna superare la fontana nella piazzetta e prendere la strada che inizia subito dietro il paese seguendo il 411. Inizialmente attraversa dei prati, fino a raggiungere una mulattiera. Successivamente si prosegue il sentiero nel bosco, costeggiando il tubo della condotta forzata fino a raggiungere la località Pagarulì (1507m) che si riconosce per per una costruzione in cemento dalla quale parte la condotta dell’acqua. A questo punto il sentiero si fa più pianeggiante ed essendo al margine della montagna offre una vista mozzafiato; dopo circa 20 minuti si raggiunge la Diga del Gleno.
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Lunghezza: 2 km – Tempo per raggiungere la diga: 60 min
Livello di difficoltà (semplice, media, impegnativa): SEMPLICE, punti esposti
CONTATTI: Pro Loco Vilminore (BG) – Tel 0346 51002, proloco.vilminore@scalve.it – www.valdiscalve.it
LA STORIA
Il Gleno è una delle principali cime delle Alpi orobiche, la sua vetta raggiunge un’altitudine di 2882 metri. Nel luglio 1919 iniziano i lavori di costruzione di uno sbarramento del torrente Povo in val di Gleno. La Diga è voluta dai Viganò di Ponte Albiate (Mi), proprietari di importanti cotonifici ed interessati a disporre direttamente di forza motrice. Il progetto prevede, successivamente ad una variante in corso d’opera, la realizzazione di una diga ad archi multipli, all’epoca considerata una delle più moderne concezioni dell’ingegneria idraulica. Il bacino, posto ad un’altitudine di 1500 metri, si riempie interamente d’acqua per la prima volta il 22 ottobre 1923 ed ha una capacità di otto milioni di metri cubi, alimenta una prima Centrale elettrica posta 400 metri a valle che a sua volta consente il funzionamento di una seconda Centrale; la potenza media complessivamente prodotta viene stimata in diecimila cavalli. Nei mesi precedenti il crollo della Diga del Gleno vengono ripetutamente segnalate perdite d’acqua alla base e nella muratura in calce dello sbarramento. Il 1° dicembre 1923, alle ore 06.30, il guardiano della diga avverte un forte moto sussultorio mentre attraversa la passerella che la fronteggia. Alle ore 07.15 la Diga del Gleno crolla, sei milioni di metri cubi d’acqua lambiscono l’abitato di Bueggio travolgendone la Chiesa e distruggono buona parte del paese di Dezzo; l’acqua raggiunge in seguito Angolo e Darfo, in valle Camonica, riversandosi infine nel lago d’Iseo. Nel “Disastro del Gleno” perdono la vita circa 500 persone.