Sul Cammino di San Pietro


camminosanpietroCASINO MESSERE E LA PRIMA CHIESA DEDICATA A S. PIETRO.

La leggenda vuole che la prima chiesa dedicata al Santo sia stata costruita nei pressi di un pozzo dove egli sostò per dissetarsi. Questo pozzo sorge in località Messere, sulla strada San Pietro in Lama – Lecce, grosso modo nei terreni adiacenti la Scuola Media.

Storicamente la notizia di una sosta dell’Apostolo a San Pietro in Lama non è documentata, certo è però il luogo dove sorgeva il primo edificio dedicato al Santo. In una pianta topografia della fine del Seicento, che riguardava il territorio tra San Pietro in Lama e Lequile, è riportata l’esatta ubicazione della Chiesa. La prima notizia riguardante l’edificio religioso risale al 1628 (al periodo della visita pastorale di Andrea Perbenedetti): il vescovo Andrea Perbenedetti oltre alla chiesa matrice, visitò le cappelle di San Giovanni Battista, di S. Antonio Abate e di S. Pietro.

Successivamente, nel 1642, il vescovo Luigi Pappacoda, proveniente da Monteroni, visita la chiesa matrice, la chiesa della Croce (nota con il nome di chiesa Sanctae Mariae Nevis), le cappelle di S. Giovanni Battista, di S. Antonio Abate, di S. Stefano, di S. Nicola (trovata in pessime condizioni) e tre cappelle di campagna: quella dedicata alla Madonna del Pozzino, quella di S. Maria della Neve – detta anche Madonna delle Vore – e di S. Pietro. Quest’ultima sita nei terreni di proprietà della Mensa Vescovile e perciò detta Messere, edificio restaurato già dal Vescovo Spina.

Tra il 1642 e il 1670 la chiesa subì dei danni tanto che poi nel 1670 il vescovo Pappacoda la ricostruisce. Il terremoto del 1743 la rase al suolo e a testimonianza della sua presenza, oggi si trova un edicola votiva. Della Chiesa oggi nella Matrice si conserva solo la tela raffigurante il S Pietro.

Alla fine dell’800 la Mensa Vescovile fece costruire un Casino per la villeggiatura del Vescovo. L’edificio è stato demolito e sostituito da un’ elegante villa a due piani caratterizzata da un ampio balcone sorretto da massicce mensole. Fu questo, ipoteticamente, una dei casini di villeggiatura della famiglia Maresgallo, che in questa parte della Valle della Cupa, possedeva estesi appezzamenti di terreno coltivati a vite. Un imponente ingresso delimitato da due pilastri a pianta quadrata e sormontati da vasi immettono all’interno della proprietà. Il casino si configura come un’ elegante costruzione a due piani, che pur semplice nella struttura architettonica, testimonia la ricchezza dei Maresgallo. Ai lati del corpo di fabbrica principale si sviluppano i locali destinati a deposito e a casa colonica. In uno dei locali del piano terra si segnala la presenza di tracce di affresco raffigurante la Vergine Maria

 TAPPE:

  • Partenza da Fondo Messere con sosta a Casino Messere (con ipotetica visita ai giardini del Casino).
  • Pozzo vecchio dove abbia, si dice, sostato San Pietro.
  • Sosta all’ospedale del Pellegrino (adiacente alla chiesa dell’Immacolata).
  • Sosta presso la chiesa madre di San Pietro in Lama.

Una leggenda fa risalire al 43 d.C. l’origine di San Pietro in Lama, quando l’Apostolo Pietro, sbarcato a Porto Badisco e diretto verso Roma, si ferma in una zona acquitrinosa (detta Lama) per evitare la pagana Lecce.

POZZO VECCHIO NEI PRESSI DELLA SCUOLA MEDIA DI SAN PIETRO IN LAMA.

La leggenda vuole che la prima chiesa dedicata al Santo sia stata costruita nei pressi di un pozzo dove egli sostò per dissetarsi durante il viaggio verso Roma nel 43 d. C. Questo pozzo sorge in località Messere, sulla strada San Pietro in Lama – Lecce, grosso modo nei terreni adiacenti la Scuola Media.

 

OSPEDALETTO DEI PELLEGRINI DELLA CHIESA DELL’IMMACOLATA.

Adiacente all’edificio religioso (ricostruito nel 1655) vi è l’ospedaletto che venne edificato solo nel 1750. Si tratta di quattro camere per ospitare i numerosi forestieri che si recavano a San Pietro in Lama per venerare la Vergine.

 

CHIESA MATRICE DI SAN PIETRO IN LAMA DEDICATA ALL’ASSUNTA.

L’attuale edificio sorge sui resti di una costruzione che il terremoto del 1546 ne distrusse in toto il tetto.

Nel 1628, come apprendiamo dalla Visita Pastorale di Andrea Perbenedetti, la chiesa era munita di due altari dedicati rispettivamente a S. Donato e a S. Giovanni Evangelista.

Pappacoda poi nel 1642 ne descrive gli altari, 11 (compreso il maggiore): a quell’epoca l’edificio doveva avere una sola navata coperta da un tetto in legno con un campanile a forma di torre campanaria; mentre il coro era costituito da poco. La chiesa nel 1689 si arricchisce della statua lignea dell’Assunta che il vescovo Pignatelli commissionò a Nicola Fumo. Tra il 1600 e il 1700 la chiesa venne restaurata abbattendo, anche alcune abitazioni adiacenti all’edificio. I lavori iniziarono nel 1695 ad opera dei fratelli Guido (di San Pietro in Lama), figli di Stefano Guido (gli stessi che realizzarono in quel periodo a Lecce Porta Rudiae). La facciata esterna fu completata nel 1715 e riprende lo schema delle chiese leccesi opera dello Zimbalo.

Tutto l’edificio fu completato solo nel 1753.

Nel transetto, accanto all’altare della Visitazione, troviamo quello dedicato al Santo Patrono con la tela proveniente dalla chiesetta in località Messere.

 

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